4    Il mercato del lavoro e le esigenze formative IN PROVINCIA DI CUNEO: LA PROSPETTIVA D'INSIEME    DIVENTA NECESSARIAMENTE DI GENERE.

Come abbiamo già segnalato alla fine del precedente capitolo, il 2001 è stato un anno particolarmente favorevole per l'occupazione in provincia di Cuneo. Il tasso di occupazione (Tab. 4.1 e Fig. 4.1) è passato dal 49,8% al 51,6%. Come risulta dalla Tab 4.1, le fasce di età che hanno maggiormente goduto dell'aumento occupazionale comprendono l'area tra i 25 ed i 64 anni, confermando l'andamento demografico già illustrato per il Piemonte nel Cap. 3.

Il tasso di disoccupazione (Tab. 4.2 e Fig. 4.2) si è ridotto, nel 2001, di un ulteriore 0,4%, attestandosi al 3,2%: il valore più basso degli ultimi anni e tale da poter essere considerato frizionale. La fascia d'età meno colpita dalla disoccupazione (Tab. 4.2) risulta essere quella compresa tra i 30 ed i 64 anni (1,9%).

L'aumento occupazionale registrato in provincia nel 2001 sembra essere stato assorbito completamente dal settore del terziario non commerciale. Infatti, se si considera l'incidenza dei settori di attività economica sul totale delle attività lavorative (Tab. 4.3), si nota come ad una riduzione dello 0,4% e dello 0,7% rispettivamente nell'agricoltura e nell'industria, corrisponda un incremento dell'1,1% nel peso delle altre attività, integralmente sostenuto dal terziario e dal turismo (il peso del commercio si è infatti ridotto dello 0,6%).

L'importanza delle "altre attività" è significativa anche negli avviamenti al lavoro (Tab. 4.4). Infatti, questo indicatore ha registrato un aumento del 2,7%, dell'1,9% e del 31,4% rispettivamente nell'agricoltura, nell'industria e nelle altre attività.

Con riferimento alla Tab. 4.4, vale la pena di segnalare come anche nel 2001, il settore dimostratosi più dinamico nella ricezione degli avviamenti al lavoro abbia registrato una significativa maggioranza di avviamenti femminili.

L'importanza della componente femminile nel settore delle "altre attività" traspare anche dalle Tab. 4.5 e 4.6.

Gli avviamenti con contratto di formazione e lavoro, che vedono tuttora una significativa preponderanza di assunzioni maschili (71,3% nel 2001 - cfr. Tab. 4.7), si sono indirizzati prevalentemente verso le piccole imprese del comparto industriale.

Analizzando in dettaglio gli avviamenti con contratti particolari (Tab. 4.8 e Fig. 4.4), che tanta importanza hanno per quanto riguarda le politiche di genere del lavoro (Cap. 2), dobbiamo registrare un fattore positivo ed uno negativo. La positività fa capo al considerevole aumento dei contratti part-time che, come già riferito nel secondo capitolo, rappresentano una delle necessità più significative delle donne lavoratrici. L'elemento negativo va fatto risalire alla perdurante rilevanza dei tempi determinati tra i contratti atipici.

Fatto salvo quanto sin qui riportato, è d'obbligo una considerazione sulle caratteristiche peculiari della provincia di Cuneo, le cui dimensioni e particolarità produttive la rendono più eterogenea di altre realtà piemontesi. Come traspare dalla Tab. 4.9, che riporta gli indicatori riferiti agli avviamenti al lavoro, divisi per centri per l'impiego, il quadro provinciale fin qui tratteggiato, di importanza assoluta del terziario a scapito dell'industria e dell'agricoltura, se resta chiaro per Cuneo, Alba e Mondovì, si stempera lievemente a vantaggio dell'industria per Fossano ed ancora più nettamente a favore dell'agricoltura per Saluzzo.

Una rapida analisi della Tab. 4.10 rivela come nel 2001, secondo le previsioni delle imprese, la maggioranza delle assunzioni interesseranno professionalità di difficile reperimento (52% del totale) ed un consistente ammontare di neo assunti (45,4%) necessiterà di ulteriore formazione.

Questi dati mettono l'accento su tre fattori:

• la provincia di Cuneo nonostante (o forse anche grazie a) la sua eterogeneità ha assunto una effettiva rilevanza, anche a livello regionale, nel turismo, nel terziario e nel settore delle cosiddette "nuove professioni";

• vista la situazione occupazionale delineata, l'offerta di lavoro femminile sarà fondamentale, nei prossimi anni, per fronteggiare la domanda;

• la formazione e riqualificazione professionale sarà uno dei fattori determinanti per sostenere lo sviluppo della provincia, al fine di colmare le lacune formative dell'offerta, che già si stanno delineando sul mercato.

Fonte: ISTAT

Fonte: ISTAT

Fonte: ISTAT

Fonte: ISTAT

Fonte: ISTAT

Fonte: ISTAT

Fonte: elaborazione Osservatorio Regionale Mercato del Lavoro su dati Amministrazione Provinciale

Fonte: elaborazione Osservatorio Regionale Mercato del Lavoro su dati Amministrazione Provinciale

Fonte: elaborazione Osservatorio Regionale Mercato del Lavoro su dati Amministrazione Provinciale

Fonte: elaborazione Osservatorio Regionale Mercato del Lavoro su dati Amministrazione Provinciale

Fonte: elaborazione Osservatorio Regionale Mercato del Lavoro su dati Amministrazione Provinciale

Fonte: elaborazione Osservatorio Regionale Mercato del Lavoro su dati Amministrazione Provinciale

Fonte: Osservatorio Regionale Mercato del Lavoro

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2002

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