STUDIO REALIZZATO DALL'ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI DI ALESSANDRIA, IN COLLABORAZIONE CON SINERGIE S.r.l.

 

 

ANALISI DEI FABBISOGNI FORMATIVI IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA

 

 


 


 

 


 


 

 

IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA

 

Come testimoniato dal libro bianco, pubblicato dal Ministero del Lavoro nell'ottobre 2001, per anni il mercato del lavoro italiano è stato caratterizzato da strutturali condizioni di difficoltà, acuitasi dopo la crisi attraversata all'inizio degli anni '90. Tuttavia, pur continuando a registrare un ritardo rispetto a tutti gli altri paesi industrializzati (ritardo di cui il tasso di occupazione è un fedele indicatore), si è assistito negli ultimi anni ad un andamento moderatamente favorevole nella dinamica degli indicatori occupazionali. Va sottolineata l'emersione di una maggiore correlazione tra crescita del prodotto e crescita dell'occupazione, (tabella 4)  nonché un consistente aumento dell'importanza relativa delle cosiddette forme di lavoro atipico.   

Nel 2000 il tasso di disoccupazione in Italia è diminuito rispetto all'anno precedente (10,8% rispetto a 11,7% - aprile/aprile).

La riduzione complessiva del tasso di disoccupazione si è ripercossa in misura proporzionalmente più elevata sul mercato del lavoro femminile: nel 2000 l'aumento del numero complessivo delle donne occupate è stato pari a 209.000 unità (+2,8%) ed il tasso di occupazione femminile è stato pari al 39,3%.

Tuttavia, la positività di tale dato risulta appannata se lo confrontiamo con la media del tasso di occupazione femminile in Europa, pari al 53,1% (1999).

Nel 2000 è proseguito il calo dell'occupazione sia nel settore agricolo (-2%) sia in quello industriale (-0,3%). Sono invece aumentati i lavoratori del terziario (+2,8%), dove l'occupazione nel settore commercio è complessivamente aumentata del 3%.

Come si evince dalla tabella 1, nel 2000 le migliorate prospettive occupazionali hanno influito sul mercato, favorendo la ricerca attiva di lavoro. Tuttavia, l'ingresso di nuovi soggetti sul versante dell'offerta va in qualche modo a discapito dei disoccupati di lunga durata, che in qualche modo vengono scavalcati da elementi più competitivi.

La mobilità occupazionale complessiva non è ancora stata, nell'anno 2000, influenzata in misura sensibile dalla diffusione del lavoro atipico.

Va segnalato come la situazione del mercato del lavoro in Italia non possa essere chiaramente identificata se non se ne segnali la profonda dicotomia tra Centro-Nord e Sud del Paese. Infatti , come indicato nel già citato libro bianco pubblicato dal Ministero del Lavoro nell'ottobre del 2001, la causa principale del gap italiano è ascrivibile al Mezzogiorno, che dista dagli attuali livelli medi UE di oltre venti punti percentuali sia per il totale sia per la componente femminile. Nondimeno, anche nelle regioni del Centro-Nord i livelli occupazionali rimangono inferiori rispetto ai livelli medi dell’UE (59,9% contro 63,3% per il totale e 48% contro 53,4% per la componente femminile).

La stessa fonte cita come Il divario territoriale debba essere sommato ai problemi di carattere generazionale. Le prospettive dei giovani per un rapido accesso al mercato del lavoro, pure se migliorate negli ultimi anni grazie alle maggiori flessibilità disponibili, appaiono ancora contraddistinte da difficili processi di transizione dalla scuola al lavoro, dal lavoro alla formazione e dalla formazione al lavoro. I lavoratori anziani, penalizzati dagli scarsi incentivi alla prosecuzione dell’attività lavorativa e che non appaiono beneficiare delle tipologie contrattuali flessibili adottate, continuano a ridurre la loro quota ufficiale nella popolazione lavorativa. Le donne, per le quali la crescita occupazionale nell’ultimo quinquennio è stata più consistente, specie nel Centro-Nord, continuano a soffrire di una difficile condizione di accesso e di permanenza sul mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione in Italia si è progressivamente ridotto e si presume che continui a ridursi anche nei prossimi anni. Tuttavia, esiste un grave problema di disoccupazione di lunga durata: il tasso di disoccupazione di questo segmento è, infatti, pari all’8,3%, mentre la media europea si posiziona al 4,9%. Ciò testimonia l’inefficacia delle azioni preventive e il rischio di esclusione sociale da parte di coloro che perdono il posto di lavoro.

Per i dati aggregati sulle necessità di figure professionali da parte delle imprese si rimanda alle tabelle 4.1 e 4.2, così come alla tabella 4.3 per i dati aggregati riguardanti le figure professionali considerate di difficile reperimento.

L'analisi di genere è stata svolta nel corso del progetto, ma non è stata riportata nella versione definitiva in quanto i dati più aggiornati (Osservatorio Regionale sul Mercato del LAvoro - Donne e Lavoro in Piemonte ed. 2000), riportano esclusivamente i dati relativi al 1999, giudicati non compatibili con quelli più recenti illustrati nel corso dell'analisi. 

 

 

Figura 1: Mercato del lavoro - flussi tra condizioni (su popolazione compresente) aprile '99-'00


Fonte: ISFOL - Sintesi 2000

 

 

Figura 2: 2000 - entrati ed usciti dall'occupazione e dalla disoccupazione in 12 mesi - valori in .000

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: ISFOL - Sintesi 2000

 

Tabella 1:    Caratteristiche dei flussi in entrata ed in uscita dall'occupazione e stock di occupati

(popolazione compresente 1999-2000)


Fonte: ISFOL - Sintesi 2000

 

Tabella 2:    Tassi di disoccupazione nel 2000 e variazioni rispetto al 1999 (valori %)

 

 

Aprile1999

Aprile 2000

Variazione Aprile 1999 - Aprile 2000

 

 

Valori assoluti

Valori assoluti

Valori assoluti

 

 

Maschi

Femmine

Totale

Maschi

Femmine

Totale

Maschi

Femmine

Totale

tasso di disoccupazione

 

 

8,8

16,3

11,7

8,3

14,9

10,8

-0,52

-1,41

-0,85

tasso di disoccupazione giovanile (15-24)

 

28,6

38,3

32,9

28,4

35,3

31,5

-0,25

-3,04

-1,48

tasso di disocc. di lunga durata

 

 

5,4

9,7

7,0

5,1

9,0

6,6

-0,29

-0,66

-0,42

tasso di disocc. giov. (15-24) di lunga durata

 

16,4

21,9

18,9

16,2

20,5

18,1

-0,18

-1,45

-0,74

Fonte: ISFOL - Sintesi 2000

 

 

Tabella 3:    Caratteristiche dei flussi in entrata nell'occupazione 

(popolazione compresente 1999-2000)

Modalità

 Ingressi

 

 Aprile 1999-2000

 

 Val. ass.

 %

Mesi di ricerca lavoro

 

 

 Mancante

              33

             2,4

 0-6 mesi

            203

           14,8

 7-12 mesi

            127

             9,2

 13-24 mesi

            115

             8,3

 Oltre 25 mesi

            234

           17,0

 Non in cerca

            664

           48,3

Totale

         1.376

         100,0

Fonte: ISFOL - Sintesi 2000

 

 

Tabella 4:    Elasticità dell’occupazione al PIL: evoluzione nell’ultimo quindicennio

  1985-1990 1990-1995 1995-2000
Variazione % cumulata del PIL 15,1 6,5 9,8
Variazione % cumulata delle unità standard di lavoro nei conti nazionali 3,7 -3,8  4,1
Variazione % cumulata delle persone occupate nell’indagine forze di lavoro 1,8 -4,7 5,3
Contenuto occupazionale della crescita (unità standard) 0,24 -0,59 0,42
Contenuto occupazionale della crescita (persone occupate) 0,12 -0,72 0,54

 Fonte: Ministero del Lavoro, elaborazioni su dati ISTAT, conti nazionali e indagini sulle forze di lavoro (per il periodo 1990-95, la serie dell’occupazione nell’indagine forze di lavoro è quella ricostruita dalla Banca d’Italia per tener conto del break nell’indagine all’ottobre 1992).

  

Tabella 4.1:    Italia - assunzioni previste per il 2001 di diplomati e con istruzione o qualifica professionale, per indirizzo di studio e caratteristiche richieste

Fonte: Unioncamere, Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 2001

 

 

Tabella 4.2:    Italia - assunzioni previste per il 2001 di laureati e di diplomati universitari, per indirizzo di studio e caratteristiche richieste

Fonte: Unioncamere, Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 2001

 

 

Tabella 4.3:    Italia - assunzioni previste per il 2001 e considerate di difficile reperimento e motivi della difficoltà, per settori di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale

Fonte: Unioncamere, Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 2001

 

 

 

IL MERCATO DEL LAVORO IN PIEMONTE - BREVE SINTESI

 

Il mercato del lavoro piemontese ha registrato tra la fine dello scorso millennio e l'inizio dell'attuale una marcata dinamicità, superando la fase di stagnazione che aveva caratterizzato la seconda metà degli anni '90, a sua volta causata dalla recessione del periodo precedente (primo lustro degli anni '90). Infatti, la più evidente ripercussione della recessione sul mercato del lavoro era l'incapacità del sistema economico di avviare e mantenere un efficace processo di job creation.

Sulla base di quanto diffuso dall'Osservatorio sul Mercato del Lavoro, nel 1999 le stime indicano una significativa espansione dei posti di lavoro (+38.000 unità), trainata dal settore terziario, e i dati delle prime rilevazioni dell'anno 2000 confermavano pienamente la prosecuzione di questa tendenza, accompagnata da un consistente calo della disoccupazione.

Nei primi 7 mesi del 2000 (in relazione al periodo gennaio/luglio del 1999) il numero degli occupati è aumentato complessivamente in Piemonte di circa 43.000 unità (+2,5%). Tale aumento (Tab. 7) è superiore sia a quello del dato italiano nella sua complessità (+ 1,6%), sia a quello del Nord-Ovest (+1,3%) dello stesso periodo. 

Appare auspicabile che, al descritto miglioramento della situazione occupazionale, corrisponda un parallelo incremento delle risorse impiegate per la formazione. Infatti, fino al 1998 dette risorse apparivano, in Piemonte, proporzionalmente inferiori a quelle utilizzate in altre regioni del Centro-Nord (Tab. 8).

 

 

Figura 3: Piemonte - occupati per sesso e settore di attività. Variazioni % 1993-2000 (media rilevazioni gen-apr-lug)

Fonte: Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro

 

Figura 4: Piemonte - occupati nei servizi per sesso e ramo di attività. Variazioni % 1993-2000                                       (media rilevazioni gen-apr-lug)

Fonte: Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro

 

Tabella 5:    Piemonte - occupati per sesso, settore e tipo di occupazione 1999-2000 (x1000)

Fonte: Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro

 

Tabella 6:    Piemonte - occupati per settore di attività e sesso 1999-2000 (x1000)

Fonte: Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro

Tabella 7:    Italia: occupati per area territoriale e sesso 1999-2000 (x1000)

Fonte: Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro

 

 

Tabella 8:    Spesa media per la formazione professionale(a) rispetto alle forze di lavoro (migliaia di lire).

Regioni

1995

1996

1997

1998

Valle d'Aosta

364,4

436,3

441,8

481,5

Piemonte

72,5

119,9

137,5

137,1

Liguria

109,1

162,6

74,0

158,4

Lombardia

72,7

70,8

104,3

196,4

Veneto

69,1

97,6

131,2

131,8

Prov. Aut. di Trento

427,0

564,0

647,3

652,5

Prov. Aut. di Bolzano

481,1

484,4

482,5

531,8

Friuli V. G.

113,0

182,9

205,2

212,9

Emilia Romagna

103,4

176,0

125,4

137,3

Toscana

55,1

118,4

117,5

96,7

Umbria

72,5

85,8

114,5

147,4

Marche

50,2

111,6

82,8

74,8

Lazio

67,6

56,8

51,2

87,8

Abruzzo

95,8

61,4

72,6

90,4

Molise

146,4

199,0

225,2

234,9

Campania

14,8

14,2

29,1

32,8

Puglia

85,5

83,0

60,4

95,2

Basilicata

357,6

462,6

610,8

617,9

Calabria

27,7

174,1

37,6

85,3

Sicilia

259,9

372,0

330,8

312,2

Sardegna

293,5

316,7

330,1

290,3

 

 

 

 

 

Nord

96,3

129,6

139,4

180,3

Centro

62,0

86,6

81,9

93,3

Sud

127,8

171,6

169,6

162,2

 

 

 

 

 

Totale

99,5

134,4

137,7

157,6

(a) Spesa consuntiva.

Fonte: elaborazioni Isfol sui bilanci consuntivi regionali e su dati Istat

 

I FABBISOGNI FORMATIVI IN PIEMONTE

 

I risultati di un'indagine sui fabbisogni formativi in Piemonte pubblicata nel 2000 dall'Organismo paritetico regionale del Piemonte per la formazione professionale, confermano la situazione delineata durante la descrizione del mercato del lavoro regionale e forniscono alcune utili indicazioni sulle tendenze dei fabbisogni delle imprese manifatturiere, alberghiere ed edili piemontesi. La ricerca indica sia le figure professionali in crescita, sia quelle in declino. Le figure in crescita appaiono essere le seguenti:

Le figure che registrano un calo della domanda sono invece risultate essere:

Inoltre, si rilevano alcune figure professionali difficili da reperire. In particolare:

Risulterebbe utile rilevare come il sistema formativo tradizionale non risponda sempre in modo compiutamente adeguato al sistema produttivo. Infatti una figura controversa ma essenziale come quella dell'aggiustatore/manutentore, la cui domanda appare in calo (probabilmente a causa della rapida introduzione della terziarizzazione in questo settore), risulta comunque difficilmente reperibile. Tale carenza può in parte essere imputata dall'assenza di tale figura dall'offerta dai percorsi formativi tradizionali. Infatti, il manutentore non viene preparato dal sistema scolastico e lo è solo saltuariamente dai centri di formazione professionale. 

In questo contesto ci pare opportuno citare i risultati di una ricerca pubblicata nell'ottobre del 2000 dall'Agenzia Piemonte Lavoro, sui fabbisogni professionali delle imprese piemontesi attraverso l'analisi dei contratti di formazione lavoro. Ne emerge come le imprese piemontesi continuino a chiedere prevalentemente profili professionali di tipo operaio. Tuttavia, viene segnalato l'incremento della domanda di figure professionali tecniche meno tradizionali, legate all'avvento delle nuove tecnologie ed al loro utilizzo.

 

Tabella 9:    Professionalità maggiormente richieste in Piemonte con Contratto di Formazione Lavoro nel 1999

 

PROFILO PROFESSIONALE Valore assoluto % del totale
     
Addetto macchina 4215 14,7
Impiegato amministrativo 2584 9,0
Impiegato tecnico 1860 6,5
Addetto alla produzione 1823 6,4
Analista programmatore 1322 4,6
Montatore 1295 4,5
Addetto vendita/commesso 1286 4,5
Conduttore impianti industriali 1116 3,9
Operaio edile 1114 3,9
Impiegato commerciale 721 2,5
Impiegato contabile 688 2,4
Magazziniere 656 2,3
Disegnatore tecnico 612 2,1
Autista 601 2,1
Manutentore 485 1,7
Installatore impianti 431 1,5
Elettricista 315 1,1
Saldatore 310 1,1
Carpentiere in ferro 293 1,0
Aggiustatore 284 1,0
Addetto pulizia e sanificazione 261 0,9
Cameriere 233 0,8
Barista 207 0,7
Chef 176 0,6
Collaudatore 171 0,6
Confezionatore 163 0,6
Sistemista 162 0,6
Operaio generico 156 0,5
Fonditore 130 0,5
SUB TOTALE 23670 82,6
Altre professioni 4981 17,4
TOTALE COMPLESSIVO 28651 100,0

Fonte: Agenzia Piemonte Lavoro

 

I FABBISOGNI FORMATIVI IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA

 

Nel 2000 il tasso di disoccupazione della Provincia di Alessandria (Tabella 10) è stato pari al 5,8%, sensibilmente inferiore rispetto a quello nazionale. Tuttavia esso è il più alto della Regione Piemonte, dopo quello relativo a Torino. Tale risultato colloca Alessandria al 56° posto tra le province italiane nella graduatoria relativa a questo indicatore.

 

Tabella 10:    Dati fondamentali sul mercato del lavoro in Provincia di Alessandria

    ALESSANDRIA Piemonte Nord-Ovest Italia
           
Popolazione > 15 anni v.a. 2000 380.708 3.724.137 13.074.166 48.917.426
Totale Occupati v.a. 2000 163.636 1.769.124 6.293.642 21.079.776
  - Occupati per settore di attività -        
     di cui Agricoltura v.a. 2000 8.933 67.875 170.820 1.119.939
     di cui Industria v.a. 2000 58.435 687.781 2.410.652 6.766.928
     di cui Altre attività  v.a. 2000 96.269 1.013.468 3.712.169 13.192.918
     di cui Agricoltura %  5,5 3,8 2,7 5,3
     di cui Industria %  35,7 38,9 38,3 32,1
     di cui Altre attività  %  58,8 57,3 59,0 62,6
   - Occupati per posizione -        
     di cui Occupati dipendenti v.a. 2000 116.077 1.287.136 4.616.053 15.131.188
     di cui Occupati indipendenti v.a. 2000 47.559 481.988 1.677.589 5.948.588
     di cui Occupati dipendenti %  70,9 72,8 73,3 71,8
     di cui Occupati indipendenti %  29,1 27,2 26,7 28,2
Persone in cerca di occupazione v.a. 2000 10.041 118.162 351.050 2.494.934
Forze di lavoro v.a. 2000 173.677 1.887.286 6.644.696 23.574.703
Non forze di lavoro v.a. 2000 207.031 1.836.851 6.429.472 25.342.728
tasso di attività 2000 (F.L. / Pop. Rif.) indicatore 45,6 50,7 50,8 48,2
tassi di occupazione per classi d'età 2000 -        
  - classe 15-24  indicatore 35,7 36,6 - 26,0
  - classe 25-29 indicatore 73,6 74,7 - 58,6
  - classe 30-64 indicatore 62,7 63,3 - 59,5
  - classe 15-64 indicatore 60,2 60,6 - 53,5
  - Totale indicatore 43,0 47,5 48,1 43,1
tassi di disoccupazione per classi d'età 2000 indicatore        
  - classe 15-24  indicatore 20,6 19,9 - 31,1
  - classe 25-29 indicatore 15,1 13,8 - 23,6
  - classe 30-64 indicatore 3,1 3,9 - 6,5
  - classe 15-64 indicatore 5,8 6,3 - 10,7
  - Totale indicatore 5,8 6,3 5,3 10,6
Popolazione > 15 anni v.a. 1995 385.537 3.726.914 12.953.197 48.083.276
Totale Occupati v.a. 1995 160.754 1.691.668 5.995.742 20.025.973
   - Occupati per posizione -        
     di cui Occupati dipendenti v.a. 1995 110.569 1.205.203 4.354.171 14.204.797
     di cui Occupati indipendenti v.a. 1995 50.185 486.465 1.641.571 5.821.176
     di cui Occupati dipendenti %  68,8 71,2 72,6 70,9
     di cui Occupati indipendenti %  31,2 28,8 27,4 29,1
Persone in cerca di occupazione v.a. 1995 12.927 151.808 467.561 2.637.801
Forze di lavoro v.a. 1995 173.681 1.843.475 6.463.303 22.663.774
Non forze di lavoro v.a. 1995 211.856 1.883.440 6.489.892 25.419.499
tasso di attività 1995 (F.L. / Pop. Rif.) indicatore 45,0 49,5 49,9 47,1
tasso di occupazione 1995  indicatore 41,7 45,4 46,3 41,6
tassi di disoccupazione 1995 indicatore 7,4 8,2 7,2 11,6
Peso percentuale delle unità di lavoro non regolari sul totale delle unità di lavoro indicatore 20,0 17,1 15,8 22,6
Entrate di Dirigenti previste per l'anno 2001 v.a. 2001 14 257 1.296 2.396
Uscite di Dirigenti previste per l'anno 2001 v.a. 2001 22 297 1.091 2.130
Entrate-Uscite di Dirigenti previste per l'anno 2001 Elaborazione -8 -40 205 266
Entrate di Impiegati previste per l'anno 2001 v.a. 2001 1.384 20.470 85.850 220.263
Uscite di Impiegati previste per l'anno 2001 v.a. 2001 726 11.108 42.604 106.482
Entrate-Uscite di Impiegati previste per l'anno 2001 Elaborazione 658 9.362 43.246 113.781
Entrate di Operai previste per l'anno 2001 v.a. 2001 3.954 37.161 142.025 490.899
Uscite di Operai previste per l'anno 2001 v.a. 2001 1.870 21.358 74.259 221.862
Entrate-Uscite di Operai previste per l'anno 2001 Elaborazione 2.084 15.803 67.766 269.037
Entrate di Dipendenti previste per l'anno 2001 v.a. 2001 5.352 57.888 229.171 713.558
Uscite di Dipendenti previste per l'anno 2001 v.a. 2001 2.618 32.763 117.954 330.474
Entrate-Uscite di Dipendenti previste per l'anno 2001 Elaborazione 2.734 25.125 111.217 383.084

Fonte: Atlante Unioncamere

 

L'analisi della disoccupazione per classi d'età fa risaltare una relativamente elevata disoccupazione giovanile (15-24 anni: 20,6%), seconda in Regione solo a quella della Provincia di Torino, pur mantenendosi comunque inferiore alla media italiana (31,1%). Analoga situazione si registra per la disoccupazione relativa alla fascia d'età compresa tra i 25 ed i 29 anni.

 

 

Figura 5: Tassi di disoccupazione per classi di età (2000) 

Tasso di disoccupazione per età

Fonte: Atlante Unioncamere

 

 

Figura 6: Tassi di disoccupazione 1995-2000

Tasso di disoccupazione 1995 - 1999

Fonte: Atlante Unioncamere

 

Tale relativo svantaggio occupazionale della popolazione alessandrina nelle fasce giovanili lascia immaginare la necessità di un consistente sforzo formativo, indirizzato sopratutto ai giovani durante la fase di ingresso nel mondo del lavoro. Tale sforzo formativo si rende necessario al fine di evitare il formarsi di sacche di disoccupazione permanente o di lunga durata e di disagio sociale.

Infatti, a fronte di una disoccupazione giovanile sensibilmente superiore a quella della media regionale, dal punto di vista numerico le necessità formative delle imprese collocate in Provincia di Alessandria non si discostano significativamente da quelle espresse dalle imprese piemontesi nella loro totalità, pur essendo addirittura leggermente inferiori: nel 2001 si prevede che circa il 44,5% del  personale assunto dalle imprese dell'alessandrino ha necessitato (o necessiterà) di formazione (Tabella 11), contro il 46,6 % della media regionale.

Una formazione di personale neo inserito inferiore alla media regionale ed una disoccupazione giovanile superiore lasciano presumere o una relativa sottoqualificazione dei giovani occupati alessandrini, od il ricorso più consistente delle imprese all'assunzione di personale più qualificato e dunque non in fase di ingresso sul mercato del lavoro.

 

Tabella 11:    Provincia di Alessandria, assunzioni previste per il 2001, secondo alcune caratteristiche.

Totale assunzioni (v.a.)

5.352

di cui: valori %
Con laurea o diploma universitario 7,0
Con diploma medio superiore 28,0
Con istruzione e qualifica professionale 27,5
Di difficile reperimento 41,0
Con meno di 25 anni 32,3
Con necessità di formazione 44,5

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro - Sistema Informativo Excelsior, 2001

 

L'analisi dei fabbisogni professionali delle imprese piemontesi realizzata nel 2000 dall'Agenzia Piemonte Lavoro attraverso i Contratti di Formazione Lavoro (CFL) indica come nel 1999 la domanda di personale in CFL proveniente dall'alessandrino (tabella 12) sia stato pari all'8,6% del totale regionale. Il settore predominante è risultato il metalmeccanico, con il 35,5% del totale provinciale. Le professionalità più ricercate risultavano essere di tipo operaio: addetto macchina, montatore, addetto generico di produzione, manutentore ed installatore di impianti. La figura impiegatizia più richiesta era l'impiegato amministrativo, seguito dal disegnatore tecnico e dall'impiegato contabile. Il settore commercio rappresentava il 16% circa del totale provinciale. In questo settore la figura professionale più ricercata risultava essere l'addetto vendita/commesso, seguita con numeri molto inferiori dall'impiegato commerciale, dall'impiegato amministrativo, dal magazziniere e dall'impiegato contabile.

 

Tabella 12:    Provincia di Alessandria, professionalità maggiormente richieste con CFL nel 1999 per settore contrattuale

 

SETTORE CONTRATTUALE PROFILO PROFESSIONALE V.A.
METALMECCANICO E INSTALLAZIONE IMPIANTI ADDETTO MACCHINA 158
di cui  
macchina a controllo numerico 15
macchina attrezzata 15
macchina utensile 10
altro 118
MONTATORE 140
di cui  
montatore macchine 35
altro 105
ADDETTO ALLA PRODUZIONE 79
di cui  
produzione tubi in acciaio 48
altro 31
MANUTENTORE 48
di cui  
manutentore elettrico 25
altro 23
INSTALLATORE IMPIANTI 45
di cui  
impianti elettrici 28
altro 17
IMPIEGATO AMMINISTRATIVO 41
SALDATORE 24
CONDUTTORE IMPIANTI 24
di cui  
impianti di verniciatura 10
altro 14
DISEGNATORE TECNICO 22
di cui  
particolarista 11
altro 11
IMPIEGATO CONTABILE 20
IMPIEGATO TECNICO 20
ELETTRICISTA 18
COMMERCIO ADDETTO VENDITA/COMMESSO 197
IMPIEGATO COMMERCIALE 22
IMPIEGATO AMMINISTRATIVO 20
MAGAZZINIERE 18
IMPIEGATO CONTABILE 14
GOMMA E PLASTICA ADDETTO MACCHINA 131
MONTATORE 61
ADDETTO ALLA PRODUZIONE 32
IMPIEGATO TECNICO 27
di cui  
addetto controllo qualità 15
altro 12
CONDUTTORE IMPIANTI 22
CHIMICO CONDUTTORE IMPIANTI 49
IMPIEGATO TECNICO 25
di cui  
addetto prove di laboratorio 16
altro 9
MANUTENTORE IMPIANTI 20
MONTATORE 10
ORAFO INCASTONATORE 48
ORAFO 33
IMPIEGATO AMMINISTRATIVO 29
PULITORE METALLI PREZIOSI 15
ALIMENTARE ADDETTO MACCHINA 18
di cui  
macchina imbottigliatrice 10
altro 8
IMPIEGATO AMMINISTRATIVO 15
CONDUTTORE IMPIANTI 12
EDILE MURATORE/OPERATORE EDILE 31
IMPIEGATO TECNICO 15
IMPIEGATO AMMINISTRATIVO 14

Fonte: Agenzia Piemonte Lavoro

 

I RISULTATI DELL'INDAGINE      

 

Nel corso del 2001 la Confcommercio ha condotto un'indagine sulle necessità formative di un campione di 409 aziende della Provincia di Alessandria.

I settori di appartenenza delle aziende erano:

 

Complessivamente, il campione prevedeva, nel 2001-2002, l'assunzione di 207 dipendenti. La modalità contrattuale più diffusa (figura 7, tabella 13) era l'apprendistato, seguita dal CFL. Gli atipici (8,7% delle assunzioni previste) appaiono prevalentemente concentrati nel settore dei servizi.

La figura professionale più richiesta è (figura 8, tabella 14), come prevedibile, quella del commesso (125 richieste) seguita a grande distanza da quella dell'impiegato (39 richieste). Nell'aggregato "altro" (figura 8, tabella 14) rivestono una qualche rilevanza statistica le figure del farmacista (18 richieste), del fornaio (8 richieste) e dell'autista (6 richieste). Da notare come il dato sulle assunzioni previste e quello sulle figure professionali richieste non coincidano a causa della differente base temporale di rilevazione dei dati (medio periodo per le figure professionali richieste e 2001-2002 per le assunzioni).

I fabbisogni formativi espressi dalle aziende del campione (figura 9, tabella 15) sono l'Euro (183 segnalazioni) ed il marketing (134 segnalazioni). Le aree di minore interesse appaiono essere il commercio internazionale (30 segnalazioni), l'economia in generale (36 segnalazioni) e l'ambiente (47 segnalazioni).

Visti i risultati inerenti le modalità contrattuali previste per le nuove assunzioni (figura 7, tabella 13), in Provincia di Alessandria la prima frontiera formativa per questo settore dovrebbe essere, nel 2002, quella della formazione obbligatoria per l'apprendistato.

L'ampio ricorso al CFL, che prevede l'ingresso in azienda di personale giovane e, presumibilmente, alle prime esperienze lavorative, lascia prevedere la necessità di percorsi di formazione iniziale, sopratutto indirizzati alla figura professionale del commesso/addetto alle vendite. A tal fine si presenta (tabella 16) un esempio di percorso formativo iniziale indirizzato a questa figura professionale ed effettivamente realizzato nel 1998 per un analogo bacino di utenza di un'altra provincia piemontese.

Viste l'elevata incidenza della formazione iniziale, la frammentazione dell'utenza e le caratteristiche peculiari della stessa, il ricorso alla FAD appare allo stato attuale di difficile realizzazione per questo bacino, se non all'interno di più articolate azioni sistemiche.

 

Tabella 13:    Tipologie contrattuali di assunzione previste dal campione esaminato (previsioni 2001-2002)

APPRENDISTATO 71
FORMAZIONE LAVORO 52
TEMPO INDETERMINATO 44
TEMPO DETERMINATO 22
LAVORI ATIPICI 18
totale 207

Fonte: dati ASCOM

 

Figura 7: Tipologie contrattuali di assunzione previste dal campione esaminato (previsioni 2001-2002)

Fonte: dati ASCOM

 

Tabella 14:    Figure professionali richieste dal campione esaminato (previsioni medio periodo)

 

Commesso 125
Banconista 19
Cuoco 24
Pizzaiolo 13
Barista 28
Cameriere 30
Impiegato 39
Magazziniere 41
Altro 68
totale 387

Fonte: dati ASCOM

 

Figura 8: Figure professionali richieste dal campione esaminato (previsioni medio periodo)

Fonte: dati ASCOM

 

Tabella 15:    Fabbisogni formativi (per aree tematiche) espressi dalle aziende del campione

Amministrazione e fisco 93
Marketing 134
Ambiente 47
Qualità 90
Commercio Internazionale 30
Gestione finanziaria 51
Sicurezza 66
Economia 36
Euro 183
Organizzazione 61
Innovazione tecnologica 49
Comunicazione 92
Informatica 135

Fonte: dati ASCOM

 

Figura 9:  Fabbisogni formativi (per aree tematiche) espressi dalle aziende del campione

Fonte: dati ASCOM

 

Tabella 16:    Esempio di percorso formativo (formazione iniziale)

MATERIA CONTENUTO ORE
 
MARKETING Il concetto di mercato e di marketing 112
Marketing Mix e variabili del marketing
Definizione di prodotto e servizio
L'ambiente di mercato, il territorio e la pubblicità
ORGANIZZAZIONE Sistema azienda 60
Le dinamiche interne
Funzioni aziendali
Risorse umane
Struttura organizzativa
Integrazione della funzione commerciale nell'azienda
INFORMATICA Alfabetizzazione 60
Applicazioni gestionali
Office automation
Collegamento in rete
TECNICHE DI VENDITA Skill della vendita moderna 92
Rapporto con la clientela
Le quattro fasi della vendita efficace
Il colloquio di vendita e le tecniche di negoziazione
COMUNICAZIONE Gestione della comunicazione 40
Le variabili del processo di comunicazione
Il feed-back
Ostacoli alla comunicazione
CONTABILITA' Scontrino fiscale e registratore di cassa 40
Apertura e chiusura di cassa
Scorporo IVA e registro dei corrispettivi
Fatturazione
Imposte dirette e indirette
TECNICA BANCARIA Liquidità bancaria e sua gestione 20
PROGRAMMA COMMERCIALE DEL PUNTO VENDITA Analisi delle opportunità offerte dal mercato 40
Individuazione degli obiettivi
Scelta delle strategie di assortimento vendita
CONTROLLO DI GESTIONE Rilevazione e analisi costi 40
Budget
Prezzi e margini
AMMINISTRAZIONE Adempimenti civilistici e fiscali 56
La gestione economica e finanziaria
Programmazione acquisti e gestione magazzino
Gestione del personale