IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA
Come testimoniato dal libro bianco, pubblicato dal Ministero del Lavoro nell'ottobre 2001, per anni il mercato del lavoro italiano è stato caratterizzato da strutturali condizioni di difficoltà, acuitasi dopo la crisi attraversata all'inizio degli anni '90. Tuttavia, pur continuando a registrare un ritardo rispetto a tutti gli altri paesi industrializzati (ritardo di cui il tasso di occupazione è un fedele indicatore), si è assistito negli ultimi anni ad un andamento moderatamente favorevole nella dinamica degli indicatori occupazionali. Va sottolineata l'emersione di una maggiore correlazione tra crescita del prodotto e crescita dell'occupazione, (tabella 4) nonché un consistente aumento dell'importanza relativa delle cosiddette forme di lavoro atipico.
Nel 2000 il tasso di disoccupazione in Italia è diminuito rispetto all'anno precedente (10,8% rispetto a 11,7% - aprile/aprile).
La riduzione complessiva del tasso di disoccupazione si è ripercossa in misura proporzionalmente più elevata sul mercato del lavoro femminile: nel 2000 l'aumento del numero complessivo delle donne occupate è stato pari a 209.000 unità (+2,8%) ed il tasso di occupazione femminile è stato pari al 39,3%.
Tuttavia, la positività di tale dato risulta appannata se lo confrontiamo con la media del tasso di occupazione femminile in Europa, pari al 53,1% (1999).
Nel 2000 è proseguito il calo dell'occupazione sia nel settore agricolo (-2%) sia in quello industriale (-0,3%). Sono invece aumentati i lavoratori del terziario (+2,8%), dove l'occupazione nel settore commercio è complessivamente aumentata del 3%.
Come si evince dalla tabella 1, nel 2000 le migliorate prospettive occupazionali hanno influito sul mercato, favorendo la ricerca attiva di lavoro. Tuttavia, l'ingresso di nuovi soggetti sul versante dell'offerta va in qualche modo a discapito dei disoccupati di lunga durata, che in qualche modo vengono scavalcati da elementi più competitivi.
La mobilità occupazionale complessiva non è ancora stata, nell'anno 2000, influenzata in misura sensibile dalla diffusione del lavoro atipico.
Va segnalato come la situazione del mercato del lavoro in Italia non possa essere chiaramente identificata se non se ne segnali la profonda dicotomia tra Centro-Nord e Sud del Paese. Infatti , come indicato nel già citato libro bianco pubblicato dal Ministero del Lavoro nell'ottobre del 2001, la causa principale del gap italiano è ascrivibile al Mezzogiorno, che dista dagli attuali livelli medi UE di oltre venti punti percentuali sia per il totale sia per la componente femminile. Nondimeno, anche nelle regioni del Centro-Nord i livelli occupazionali rimangono inferiori rispetto ai livelli medi dell’UE (59,9% contro 63,3% per il totale e 48% contro 53,4% per la componente femminile).
La stessa fonte cita come Il divario territoriale debba essere sommato ai problemi di carattere generazionale. Le prospettive dei giovani per un rapido accesso al mercato del lavoro, pure se migliorate negli ultimi anni grazie alle maggiori flessibilità disponibili, appaiono ancora contraddistinte da difficili processi di transizione dalla scuola al lavoro, dal lavoro alla formazione e dalla formazione al lavoro. I lavoratori anziani, penalizzati dagli scarsi incentivi alla prosecuzione dell’attività lavorativa e che non appaiono beneficiare delle tipologie contrattuali flessibili adottate, continuano a ridurre la loro quota ufficiale nella popolazione lavorativa. Le donne, per le quali la crescita occupazionale nell’ultimo quinquennio è stata più consistente, specie nel Centro-Nord, continuano a soffrire di una difficile condizione di accesso e di permanenza sul mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione in Italia si è progressivamente ridotto e si presume che continui a ridursi anche nei prossimi anni. Tuttavia, esiste un grave problema di disoccupazione di lunga durata: il tasso di disoccupazione di questo segmento è, infatti, pari all’8,3%, mentre la media europea si posiziona al 4,9%. Ciò testimonia l’inefficacia delle azioni preventive e il rischio di esclusione sociale da parte di coloro che perdono il posto di lavoro.
Per i dati aggregati sulle necessità di figure professionali da parte delle imprese si rimanda alle tabelle 4.1 e 4.2, così come alla tabella 4.3 per i dati aggregati riguardanti le figure professionali considerate di difficile reperimento.
L'analisi di genere è stata svolta nel corso del progetto, ma non è stata riportata nella versione definitiva in quanto i dati più aggiornati (Osservatorio Regionale sul Mercato del LAvoro - Donne e Lavoro in Piemonte ed. 2000), riportano esclusivamente i dati relativi al 1999, giudicati non compatibili con quelli più recenti illustrati nel corso dell'analisi.
Figura 1: Mercato del lavoro - flussi tra condizioni (su popolazione compresente) aprile '99-'00
Figura 2: 2000 - entrati ed usciti dall'occupazione e dalla disoccupazione in 12 mesi - valori in .000
Fonte: ISFOL - Sintesi 2000
Tabella 1: Caratteristiche dei flussi in entrata ed in uscita dall'occupazione e stock di occupati
(popolazione compresente 1999-2000)
Fonte: ISFOL - Sintesi 2000
Tabella 2: Tassi di disoccupazione nel 2000 e variazioni rispetto al 1999 (valori %)
|
Aprile1999 |
Aprile 2000 |
Variazione
Aprile 1999 - Aprile 2000 |
|||||||
|
Valori assoluti |
Valori assoluti |
Valori assoluti |
|||||||
|
Maschi |
Femmine |
Totale |
Maschi |
Femmine |
Totale |
Maschi |
Femmine |
Totale |
|
tasso di disoccupazione |
8,8 |
16,3 |
11,7 |
8,3 |
14,9 |
10,8 |
-0,52 |
-1,41 |
-0,85 |
|
tasso di disoccupazione giovanile (15-24) |
28,6 |
38,3 |
32,9 |
28,4 |
35,3 |
31,5 |
-0,25 |
-3,04 |
-1,48 |
|
tasso di disocc. di lunga durata |
5,4 |
9,7 |
7,0 |
5,1 |
9,0 |
6,6 |
-0,29 |
-0,66 |
-0,42 |
|
tasso di disocc. giov. (15-24) di lunga durata |
16,4 |
21,9 |
18,9 |
16,2 |
20,5 |
18,1 |
-0,18 |
-1,45 |
-0,74 |
Fonte: ISFOL - Sintesi 2000
Tabella 3: Caratteristiche dei flussi in entrata nell'occupazione
(popolazione compresente 1999-2000)
Modalità |
Ingressi |
|
|
Aprile 1999-2000 |
|
|
Val.
ass. |
%
|
Mesi
di ricerca lavoro |
|
|
Mancante
|
33 |
2,4 |
0-6
mesi |
203 |
14,8 |
7-12
mesi |
127 |
9,2 |
13-24
mesi |
115 |
8,3 |
Oltre
25 mesi |
234 |
17,0 |
Non
in cerca |
664 |
48,3 |
Totale |
1.376 |
100,0 |
Fonte: ISFOL - Sintesi 2000
Tabella 4: Elasticità dell’occupazione al PIL: evoluzione nell’ultimo quindicennio
1985-1990 | 1990-1995 | 1995-2000 | |
Variazione % cumulata del PIL | 15,1 | 6,5 | 9,8 |
Variazione % cumulata delle unità standard di lavoro nei conti nazionali | 3,7 | -3,8 | 4,1 |
Variazione % cumulata delle persone occupate nell’indagine forze di lavoro | 1,8 | -4,7 | 5,3 |
Contenuto occupazionale della crescita (unità standard) | 0,24 | -0,59 | 0,42 |
Contenuto occupazionale della crescita (persone occupate) | 0,12 | -0,72 | 0,54 |
Fonte: Ministero del Lavoro, elaborazioni su dati ISTAT, conti nazionali e indagini sulle forze di lavoro (per il periodo 1990-95, la serie dell’occupazione nell’indagine forze di lavoro è quella ricostruita dalla Banca d’Italia per tener conto del break nell’indagine all’ottobre 1992).
Tabella 4.1: Italia - assunzioni previste per il 2001 di diplomati e con istruzione o qualifica professionale, per indirizzo di studio e caratteristiche richieste
Fonte: Unioncamere, Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 2001
Tabella 4.2: Italia - assunzioni previste per il 2001 di laureati e di diplomati universitari, per indirizzo di studio e caratteristiche richieste
Fonte: Unioncamere, Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 2001
Tabella 4.3: Italia - assunzioni previste per il 2001 e considerate di difficile reperimento e motivi della difficoltà, per settori di attività, ripartizione territoriale e classe dimensionale
Fonte: Unioncamere, Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior 2001
IL MERCATO DEL LAVORO IN PIEMONTE - BREVE SINTESI
Il mercato del lavoro piemontese ha registrato tra la fine dello scorso millennio e l'inizio dell'attuale una marcata dinamicità, superando la fase di stagnazione che aveva caratterizzato la seconda metà degli anni '90, a sua volta causata dalla recessione del periodo precedente (primo lustro degli anni '90). Infatti, la più evidente ripercussione della recessione sul mercato del lavoro era l'incapacità del sistema economico di avviare e mantenere un efficace processo di job creation.
Sulla base di quanto diffuso dall'Osservatorio sul Mercato del Lavoro, nel 1999 le stime indicano una significativa espansione dei posti di lavoro (+38.000 unità), trainata dal settore terziario, e i dati delle prime rilevazioni dell'anno 2000 confermavano pienamente la prosecuzione di questa tendenza, accompagnata da un consistente calo della disoccupazione.
Nei primi 7 mesi del 2000 (in relazione al periodo gennaio/luglio del 1999) il numero degli occupati è aumentato complessivamente in Piemonte di circa 43.000 unità (+2,5%). Tale aumento (Tab. 7) è superiore sia a quello del dato italiano nella sua complessità (+ 1,6%), sia a quello del Nord-Ovest (+1,3%) dello stesso periodo.
Appare auspicabile che, al descritto miglioramento della situazione occupazionale, corrisponda un parallelo incremento delle risorse impiegate per la formazione. Infatti, fino al 1998 dette risorse apparivano, in Piemonte, proporzionalmente inferiori a quelle utilizzate in altre regioni del Centro-Nord (Tab. 8).
Figura 3: Piemonte - occupati per sesso e settore di attività. Variazioni % 1993-2000 (media rilevazioni gen-apr-lug)
Fonte: Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro
Figura 4: Piemonte - occupati nei servizi per sesso e ramo di attività. Variazioni % 1993-2000 (media rilevazioni gen-apr-lug)
Fonte: Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro
Tabella 5: Piemonte - occupati per sesso, settore e tipo di occupazione 1999-2000 (x1000)
Fonte: Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro
Tabella 6: Piemonte - occupati per settore di attività e sesso 1999-2000 (x1000)
Fonte:
Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro
Tabella 7: Italia: occupati per area territoriale e sesso 1999-2000 (x1000)
Fonte: Osservatorio Regionale sul Mercato del Lavoro
Tabella 8: Spesa media per la formazione professionale(a) rispetto alle forze di lavoro (migliaia di lire).
Regioni |
1995 |
1996 |
1997 |
1998 |
Valle
d'Aosta |
364,4 |
436,3 |
441,8 |
481,5 |
Piemonte |
72,5 |
119,9 |
137,5 |
137,1 |
Liguria |
109,1 |
162,6 |
74,0 |
158,4 |
Lombardia |
72,7 |
70,8 |
104,3 |
196,4 |
Veneto |
69,1 |
97,6 |
131,2 |
131,8 |
Prov.
Aut. di Trento |
427,0 |
564,0 |
647,3 |
652,5 |
Prov.
Aut. di Bolzano |
481,1 |
484,4 |
482,5 |
531,8 |
Friuli
V. G. |
113,0 |
182,9 |
205,2 |
212,9 |
Emilia
Romagna |
103,4 |
176,0 |
125,4 |
137,3 |
Toscana |
55,1 |
118,4 |
117,5 |
96,7 |
Umbria |
72,5 |
85,8 |
114,5 |
147,4 |
Marche |
50,2 |
111,6 |
82,8 |
74,8 |
Lazio |
67,6 |
56,8 |
51,2 |
87,8 |
Abruzzo |
95,8 |
61,4 |
72,6 |
90,4 |
Molise |
146,4 |
199,0 |
225,2 |
234,9 |
Campania |
14,8 |
14,2 |
29,1 |
32,8 |
Puglia |
85,5 |
83,0 |
60,4 |
95,2 |
Basilicata |
357,6 |
462,6 |
610,8 |
617,9 |
Calabria |
27,7 |
174,1 |
37,6 |
85,3 |
Sicilia |
259,9 |
372,0 |
330,8 |
312,2 |
Sardegna |
293,5 |
316,7 |
330,1 |
290,3 |
|
|
|
|
|
Nord |
96,3 |
129,6 |
139,4 |
180,3 |
Centro |
62,0 |
86,6 |
81,9 |
93,3 |
Sud |
127,8 |
171,6 |
169,6 |
162,2 |
|
|
|
|
|
Totale |
99,5 |
134,4 |
137,7 |
157,6 |
(a) Spesa
consuntiva. |
Fonte: elaborazioni Isfol sui bilanci consuntivi regionali e su dati Istat
I FABBISOGNI FORMATIVI IN PIEMONTE
I risultati di un'indagine sui fabbisogni formativi in Piemonte pubblicata nel 2000 dall'Organismo paritetico regionale del Piemonte per la formazione professionale, confermano la situazione delineata durante la descrizione del mercato del lavoro regionale e forniscono alcune utili indicazioni sulle tendenze dei fabbisogni delle imprese manifatturiere, alberghiere ed edili piemontesi. La ricerca indica sia le figure professionali in crescita, sia quelle in declino. Le figure in crescita appaiono essere le seguenti:
le figure delle aree progettazione/innovazione;
le figure dell'area commerciale;
alcune figure delle aree qualità;
gran parte delle figure del settore alberghiero;
alcune figure dell'edilizia.
Le figure che registrano un calo della domanda sono invece risultate essere:
le figure amministrative e operaie generiche;
i tecnici specializzati in manutenzione;
i tecnici di logistica, progettisti grafici, tecnici di sistema pre-stampa.
Inoltre, si rilevano alcune figure professionali difficili da reperire. In particolare:
l'area della progettazione/innovazione/ricerca;
l'area della manutenzione;
molte figure tecniche specializzate di produzione;
alcune figure dell'area commerciale;
i tecnici del sistema qualità.
Risulterebbe utile rilevare come il sistema formativo tradizionale non risponda sempre in modo compiutamente adeguato al sistema produttivo. Infatti una figura controversa ma essenziale come quella dell'aggiustatore/manutentore, la cui domanda appare in calo (probabilmente a causa della rapida introduzione della terziarizzazione in questo settore), risulta comunque difficilmente reperibile. Tale carenza può in parte essere imputata dall'assenza di tale figura dall'offerta dai percorsi formativi tradizionali. Infatti, il manutentore non viene preparato dal sistema scolastico e lo è solo saltuariamente dai centri di formazione professionale.
In questo contesto ci pare opportuno citare i risultati di una ricerca pubblicata nell'ottobre del 2000 dall'Agenzia Piemonte Lavoro, sui fabbisogni professionali delle imprese piemontesi attraverso l'analisi dei contratti di formazione lavoro. Ne emerge come le imprese piemontesi continuino a chiedere prevalentemente profili professionali di tipo operaio. Tuttavia, viene segnalato l'incremento della domanda di figure professionali tecniche meno tradizionali, legate all'avvento delle nuove tecnologie ed al loro utilizzo.
Tabella 9: Professionalità maggiormente richieste in Piemonte con Contratto di Formazione Lavoro nel 1999
PROFILO PROFESSIONALE | Valore assoluto | % del totale |
Addetto macchina | 4215 | 14,7 |
Impiegato amministrativo | 2584 | 9,0 |
Impiegato tecnico | 1860 | 6,5 |
Addetto alla produzione | 1823 | 6,4 |
Analista programmatore | 1322 | 4,6 |
Montatore | 1295 | 4,5 |
Addetto vendita/commesso | 1286 | 4,5 |
Conduttore impianti industriali | 1116 | 3,9 |
Operaio edile | 1114 | 3,9 |
Impiegato commerciale | 721 | 2,5 |
Impiegato contabile | 688 | 2,4 |
Magazziniere | 656 | 2,3 |
Disegnatore tecnico | 612 | 2,1 |
Autista | 601 | 2,1 |
Manutentore | 485 | 1,7 |
Installatore impianti | 431 | 1,5 |
Elettricista | 315 | 1,1 |
Saldatore | 310 | 1,1 |
Carpentiere in ferro | 293 | 1,0 |
Aggiustatore | 284 | 1,0 |
Addetto pulizia e sanificazione | 261 | 0,9 |
Cameriere | 233 | 0,8 |
Barista | 207 | 0,7 |
Chef | 176 | 0,6 |
Collaudatore | 171 | 0,6 |
Confezionatore | 163 | 0,6 |
Sistemista | 162 | 0,6 |
Operaio generico | 156 | 0,5 |
Fonditore | 130 | 0,5 |
SUB TOTALE | 23670 | 82,6 |
Altre professioni | 4981 | 17,4 |
TOTALE COMPLESSIVO | 28651 | 100,0 |
Fonte: Agenzia Piemonte Lavoro
I FABBISOGNI FORMATIVI IN PROVINCIA DI ALESSANDRIA
Nel 2000 il tasso di disoccupazione della Provincia di Alessandria (Tabella 10) è stato pari al 5,8%, sensibilmente inferiore rispetto a quello nazionale. Tuttavia esso è il più alto della Regione Piemonte, dopo quello relativo a Torino. Tale risultato colloca Alessandria al 56° posto tra le province italiane nella graduatoria relativa a questo indicatore.
Tabella 10: Dati fondamentali sul mercato del lavoro in Provincia di Alessandria
ALESSANDRIA | Piemonte | Nord-Ovest | Italia | ||
Popolazione > 15 anni | v.a. 2000 | 380.708 | 3.724.137 | 13.074.166 | 48.917.426 |
Totale Occupati | v.a. 2000 | 163.636 | 1.769.124 | 6.293.642 | 21.079.776 |
- Occupati per settore di attività | - | ||||
di cui Agricoltura | v.a. 2000 | 8.933 | 67.875 | 170.820 | 1.119.939 |
di cui Industria | v.a. 2000 | 58.435 | 687.781 | 2.410.652 | 6.766.928 |
di cui Altre attività | v.a. 2000 | 96.269 | 1.013.468 | 3.712.169 | 13.192.918 |
di cui Agricoltura | % | 5,5 | 3,8 | 2,7 | 5,3 |
di cui Industria | % | 35,7 | 38,9 | 38,3 | 32,1 |
di cui Altre attività | % | 58,8 | 57,3 | 59,0 | 62,6 |
- Occupati per posizione | - | ||||
di cui Occupati dipendenti | v.a. 2000 | 116.077 | 1.287.136 | 4.616.053 | 15.131.188 |
di cui Occupati indipendenti | v.a. 2000 | 47.559 | 481.988 | 1.677.589 | 5.948.588 |
di cui Occupati dipendenti | % | 70,9 | 72,8 | 73,3 | 71,8 |
di cui Occupati indipendenti | % | 29,1 | 27,2 | 26,7 | 28,2 |
Persone in cerca di occupazione | v.a. 2000 | 10.041 | 118.162 | 351.050 | 2.494.934 |
Forze di lavoro | v.a. 2000 | 173.677 | 1.887.286 | 6.644.696 | 23.574.703 |
Non forze di lavoro | v.a. 2000 | 207.031 | 1.836.851 | 6.429.472 | 25.342.728 |
tasso di attività 2000 (F.L. / Pop. Rif.) | indicatore | 45,6 | 50,7 | 50,8 | 48,2 |
tassi di occupazione per classi d'età 2000 | - | ||||
- classe 15-24 | indicatore | 35,7 | 36,6 | - | 26,0 |
- classe 25-29 | indicatore | 73,6 | 74,7 | - | 58,6 |
- classe 30-64 | indicatore | 62,7 | 63,3 | - | 59,5 |
- classe 15-64 | indicatore | 60,2 | 60,6 | - | 53,5 |
- Totale | indicatore | 43,0 | 47,5 | 48,1 | 43,1 |
tassi di disoccupazione per classi d'età 2000 | indicatore | ||||
- classe 15-24 | indicatore | 20,6 | 19,9 | - | 31,1 |
- classe 25-29 | indicatore | 15,1 | 13,8 | - | 23,6 |
- classe 30-64 | indicatore | 3,1 | 3,9 | - | 6,5 |
- classe 15-64 | indicatore | 5,8 | 6,3 | - | 10,7 |
- Totale | indicatore | 5,8 | 6,3 | 5,3 | 10,6 |
Popolazione > 15 anni | v.a. 1995 | 385.537 | 3.726.914 | 12.953.197 | 48.083.276 |
Totale Occupati | v.a. 1995 | 160.754 | 1.691.668 | 5.995.742 | 20.025.973 |
- Occupati per posizione | - | ||||
di cui Occupati dipendenti | v.a. 1995 | 110.569 | 1.205.203 | 4.354.171 | 14.204.797 |
di cui Occupati indipendenti | v.a. 1995 | 50.185 | 486.465 | 1.641.571 | 5.821.176 |
di cui Occupati dipendenti | % | 68,8 | 71,2 | 72,6 | 70,9 |
di cui Occupati indipendenti | % | 31,2 | 28,8 | 27,4 | 29,1 |
Persone in cerca di occupazione | v.a. 1995 | 12.927 | 151.808 | 467.561 | 2.637.801 |
Forze di lavoro | v.a. 1995 | 173.681 | 1.843.475 | 6.463.303 | 22.663.774 |
Non forze di lavoro | v.a. 1995 | 211.856 | 1.883.440 | 6.489.892 | 25.419.499 |
tasso di attività 1995 (F.L. / Pop. Rif.) | indicatore | 45,0 | 49,5 | 49,9 | 47,1 |
tasso di occupazione 1995 | indicatore | 41,7 | 45,4 | 46,3 | 41,6 |
tassi di disoccupazione 1995 | indicatore | 7,4 | 8,2 | 7,2 | 11,6 |
Peso percentuale delle unità di lavoro non regolari sul totale delle unità di lavoro | indicatore | 20,0 | 17,1 | 15,8 | 22,6 |
Entrate di Dirigenti previste per l'anno 2001 | v.a. 2001 | 14 | 257 | 1.296 | 2.396 |
Uscite di Dirigenti previste per l'anno 2001 | v.a. 2001 | 22 | 297 | 1.091 | 2.130 |
Entrate-Uscite di Dirigenti previste per l'anno 2001 | Elaborazione | -8 | -40 | 205 | 266 |
Entrate di Impiegati previste per l'anno 2001 | v.a. 2001 | 1.384 | 20.470 | 85.850 | 220.263 |
Uscite di Impiegati previste per l'anno 2001 | v.a. 2001 | 726 | 11.108 | 42.604 | 106.482 |
Entrate-Uscite di Impiegati previste per l'anno 2001 | Elaborazione | 658 | 9.362 | 43.246 | 113.781 |
Entrate di Operai previste per l'anno 2001 | v.a. 2001 | 3.954 | 37.161 | 142.025 | 490.899 |
Uscite di Operai previste per l'anno 2001 | v.a. 2001 | 1.870 | 21.358 | 74.259 | 221.862 |
Entrate-Uscite di Operai previste per l'anno 2001 | Elaborazione | 2.084 | 15.803 | 67.766 | 269.037 |
Entrate di Dipendenti previste per l'anno 2001 | v.a. 2001 | 5.352 | 57.888 | 229.171 | 713.558 |
Uscite di Dipendenti previste per l'anno 2001 | v.a. 2001 | 2.618 | 32.763 | 117.954 | 330.474 |
Entrate-Uscite di Dipendenti previste per l'anno 2001 | Elaborazione | 2.734 | 25.125 | 111.217 | 383.084 |
Fonte: Atlante Unioncamere
L'analisi della disoccupazione per classi d'età fa risaltare una relativamente elevata disoccupazione giovanile (15-24 anni: 20,6%), seconda in Regione solo a quella della Provincia di Torino, pur mantenendosi comunque inferiore alla media italiana (31,1%). Analoga situazione si registra per la disoccupazione relativa alla fascia d'età compresa tra i 25 ed i 29 anni.
Figura 5: Tassi di disoccupazione per classi di età (2000)
Fonte: Atlante Unioncamere
Figura 6: Tassi di disoccupazione 1995-2000
Fonte: Atlante Unioncamere
Tale relativo svantaggio occupazionale della popolazione alessandrina nelle fasce giovanili lascia immaginare la necessità di un consistente sforzo formativo, indirizzato sopratutto ai giovani durante la fase di ingresso nel mondo del lavoro. Tale sforzo formativo si rende necessario al fine di evitare il formarsi di sacche di disoccupazione permanente o di lunga durata e di disagio sociale.
Infatti, a fronte di una disoccupazione giovanile sensibilmente superiore a quella della media regionale, dal punto di vista numerico le necessità formative delle imprese collocate in Provincia di Alessandria non si discostano significativamente da quelle espresse dalle imprese piemontesi nella loro totalità, pur essendo addirittura leggermente inferiori: nel 2001 si prevede che circa il 44,5% del personale assunto dalle imprese dell'alessandrino ha necessitato (o necessiterà) di formazione (Tabella 11), contro il 46,6 % della media regionale.
Una formazione di personale neo inserito inferiore alla media regionale ed una disoccupazione giovanile superiore lasciano presumere o una relativa sottoqualificazione dei giovani occupati alessandrini, od il ricorso più consistente delle imprese all'assunzione di personale più qualificato e dunque non in fase di ingresso sul mercato del lavoro.
Tabella 11: Provincia di Alessandria, assunzioni previste per il 2001, secondo alcune caratteristiche.
Totale assunzioni (v.a.) |
5.352 |
di cui: valori % | |
Con laurea o diploma universitario | 7,0 |
Con diploma medio superiore | 28,0 |
Con istruzione e qualifica professionale | 27,5 |
Di difficile reperimento | 41,0 |
Con meno di 25 anni | 32,3 |
Con necessità di formazione | 44,5 |
Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro - Sistema Informativo Excelsior, 2001
L'analisi dei fabbisogni professionali delle imprese piemontesi realizzata nel 2000 dall'Agenzia Piemonte Lavoro attraverso i Contratti di Formazione Lavoro (CFL) indica come nel 1999 la domanda di personale in CFL proveniente dall'alessandrino (tabella 12) sia stato pari all'8,6% del totale regionale. Il settore predominante è risultato il metalmeccanico, con il 35,5% del totale provinciale. Le professionalità più ricercate risultavano essere di tipo operaio: addetto macchina, montatore, addetto generico di produzione, manutentore ed installatore di impianti. La figura impiegatizia più richiesta era l'impiegato amministrativo, seguito dal disegnatore tecnico e dall'impiegato contabile. Il settore commercio rappresentava il 16% circa del totale provinciale. In questo settore la figura professionale più ricercata risultava essere l'addetto vendita/commesso, seguita con numeri molto inferiori dall'impiegato commerciale, dall'impiegato amministrativo, dal magazziniere e dall'impiegato contabile.
Tabella 12: Provincia di Alessandria, professionalità maggiormente richieste con CFL nel 1999 per settore contrattuale
SETTORE CONTRATTUALE | PROFILO PROFESSIONALE | V.A. |
METALMECCANICO E INSTALLAZIONE IMPIANTI | ADDETTO MACCHINA | 158 |
di cui | ||
macchina a controllo numerico | 15 | |
macchina attrezzata | 15 | |
macchina utensile | 10 | |
altro | 118 | |
MONTATORE | 140 | |
di cui | ||
montatore macchine | 35 | |
altro | 105 | |
ADDETTO ALLA PRODUZIONE | 79 | |
di cui | ||
produzione tubi in acciaio | 48 | |
altro | 31 | |
MANUTENTORE | 48 | |
di cui | ||
manutentore elettrico | 25 | |
altro | 23 | |
INSTALLATORE IMPIANTI | 45 | |
di cui | ||
impianti elettrici | 28 | |
altro | 17 | |
IMPIEGATO AMMINISTRATIVO | 41 | |
SALDATORE | 24 | |
CONDUTTORE IMPIANTI | 24 | |
di cui | ||
impianti di verniciatura | 10 | |
altro | 14 | |
DISEGNATORE TECNICO | 22 | |
di cui | ||
particolarista | 11 | |
altro | 11 | |
IMPIEGATO CONTABILE | 20 | |
IMPIEGATO TECNICO | 20 | |
ELETTRICISTA | 18 | |
COMMERCIO | ADDETTO VENDITA/COMMESSO | 197 |
IMPIEGATO COMMERCIALE | 22 | |
IMPIEGATO AMMINISTRATIVO | 20 | |
MAGAZZINIERE | 18 | |
IMPIEGATO CONTABILE | 14 | |
GOMMA E PLASTICA | ADDETTO MACCHINA | 131 |
MONTATORE | 61 | |
ADDETTO ALLA PRODUZIONE | 32 | |
IMPIEGATO TECNICO | 27 | |
di cui | ||
addetto controllo qualità | 15 | |
altro | 12 | |
CONDUTTORE IMPIANTI | 22 | |
CHIMICO | CONDUTTORE IMPIANTI | 49 |
IMPIEGATO TECNICO | 25 | |
di cui | ||
addetto prove di laboratorio | 16 | |
altro | 9 | |
MANUTENTORE IMPIANTI | 20 | |
MONTATORE | 10 | |
ORAFO | INCASTONATORE | 48 |
ORAFO | 33 | |
IMPIEGATO AMMINISTRATIVO | 29 | |
PULITORE METALLI PREZIOSI | 15 | |
ALIMENTARE | ADDETTO MACCHINA | 18 |
di cui | ||
macchina imbottigliatrice | 10 | |
altro | 8 | |
IMPIEGATO AMMINISTRATIVO | 15 | |
CONDUTTORE IMPIANTI | 12 | |
EDILE | MURATORE/OPERATORE EDILE | 31 |
IMPIEGATO TECNICO | 15 | |
IMPIEGATO AMMINISTRATIVO | 14 |
Fonte: Agenzia Piemonte Lavoro
Nel corso del 2001 la Confcommercio ha condotto un'indagine sulle necessità formative di un campione di 409 aziende della Provincia di Alessandria.
I settori di appartenenza delle aziende erano:
Commercio abbigliamento;
Agenzie pratiche auto;
Agenzie immobiliari;
Agenzie viaggi;
Imprese alberghiere;
Commercio alimentari;
Commercio ambulante food;
Commercio ambulante no food;
Pubblici esercizi - bar;
Commercio biancheria;
Commercio calzature e pelletterie;
Commercio cartolibrerie;
Commercio colori e vernici;
Edicole;
Farmacie;
Ferramenta;
Commercio fiori;
Commercio frutta e verdura;
Macellerie;
Commercio ingrosso food;
Commercio ingrosso no food;
Librerie;
Commercio macchine per cucire.
Complessivamente, il campione prevedeva, nel 2001-2002, l'assunzione di 207 dipendenti. La modalità contrattuale più diffusa (figura 7, tabella 13) era l'apprendistato, seguita dal CFL. Gli atipici (8,7% delle assunzioni previste) appaiono prevalentemente concentrati nel settore dei servizi.
La figura professionale più richiesta è (figura 8, tabella 14), come prevedibile, quella del commesso (125 richieste) seguita a grande distanza da quella dell'impiegato (39 richieste). Nell'aggregato "altro" (figura 8, tabella 14) rivestono una qualche rilevanza statistica le figure del farmacista (18 richieste), del fornaio (8 richieste) e dell'autista (6 richieste). Da notare come il dato sulle assunzioni previste e quello sulle figure professionali richieste non coincidano a causa della differente base temporale di rilevazione dei dati (medio periodo per le figure professionali richieste e 2001-2002 per le assunzioni).
I fabbisogni formativi espressi dalle aziende del campione (figura 9, tabella 15) sono l'Euro (183 segnalazioni) ed il marketing (134 segnalazioni). Le aree di minore interesse appaiono essere il commercio internazionale (30 segnalazioni), l'economia in generale (36 segnalazioni) e l'ambiente (47 segnalazioni).
Visti i risultati inerenti le modalità contrattuali previste per le nuove assunzioni (figura 7, tabella 13), in Provincia di Alessandria la prima frontiera formativa per questo settore dovrebbe essere, nel 2002, quella della formazione obbligatoria per l'apprendistato.
L'ampio ricorso al CFL, che prevede l'ingresso in azienda di personale giovane e, presumibilmente, alle prime esperienze lavorative, lascia prevedere la necessità di percorsi di formazione iniziale, sopratutto indirizzati alla figura professionale del commesso/addetto alle vendite. A tal fine si presenta (tabella 16) un esempio di percorso formativo iniziale indirizzato a questa figura professionale ed effettivamente realizzato nel 1998 per un analogo bacino di utenza di un'altra provincia piemontese.
Viste l'elevata incidenza della formazione iniziale, la frammentazione dell'utenza e le caratteristiche peculiari della stessa, il ricorso alla FAD appare allo stato attuale di difficile realizzazione per questo bacino, se non all'interno di più articolate azioni sistemiche.
Tabella 13: Tipologie contrattuali di assunzione previste dal campione esaminato (previsioni 2001-2002)
APPRENDISTATO | 71 |
FORMAZIONE LAVORO | 52 |
TEMPO INDETERMINATO | 44 |
TEMPO DETERMINATO | 22 |
LAVORI ATIPICI | 18 |
totale | 207 |
Fonte: dati ASCOM
Figura 7: Tipologie contrattuali di assunzione previste dal campione esaminato (previsioni 2001-2002)
Fonte: dati ASCOM
Tabella 14: Figure professionali richieste dal campione esaminato (previsioni medio periodo)
Commesso | 125 |
Banconista | 19 |
Cuoco | 24 |
Pizzaiolo | 13 |
Barista | 28 |
Cameriere | 30 |
Impiegato | 39 |
Magazziniere | 41 |
Altro | 68 |
totale | 387 |
Fonte: dati ASCOM
Figura 8: Figure professionali richieste dal campione esaminato (previsioni medio periodo)
Fonte: dati ASCOM
Tabella 15: Fabbisogni formativi (per aree tematiche) espressi dalle aziende del campione
Amministrazione e fisco | 93 |
Marketing | 134 |
Ambiente | 47 |
Qualità | 90 |
Commercio Internazionale | 30 |
Gestione finanziaria | 51 |
Sicurezza | 66 |
Economia | 36 |
Euro | 183 |
Organizzazione | 61 |
Innovazione tecnologica | 49 |
Comunicazione | 92 |
Informatica | 135 |
Fonte: dati ASCOM
Figura 9: Fabbisogni formativi (per aree tematiche) espressi dalle aziende del campione
Fonte: dati ASCOM
Tabella 16: Esempio di percorso formativo (formazione iniziale)
MATERIA | CONTENUTO | ORE |
MARKETING | Il concetto di mercato e di marketing | 112 |
Marketing Mix e variabili del marketing | ||
Definizione di prodotto e servizio | ||
L'ambiente di mercato, il territorio e la pubblicità | ||
ORGANIZZAZIONE | Sistema azienda | 60 |
Le dinamiche interne | ||
Funzioni aziendali | ||
Risorse umane | ||
Struttura organizzativa | ||
Integrazione della funzione commerciale nell'azienda | ||
INFORMATICA | Alfabetizzazione | 60 |
Applicazioni gestionali | ||
Office automation | ||
Collegamento in rete | ||
TECNICHE DI VENDITA | Skill della vendita moderna | 92 |
Rapporto con la clientela | ||
Le quattro fasi della vendita efficace | ||
Il colloquio di vendita e le tecniche di negoziazione | ||
COMUNICAZIONE | Gestione della comunicazione | 40 |
Le variabili del processo di comunicazione | ||
Il feed-back | ||
Ostacoli alla comunicazione | ||
CONTABILITA' | Scontrino fiscale e registratore di cassa | 40 |
Apertura e chiusura di cassa | ||
Scorporo IVA e registro dei corrispettivi | ||
Fatturazione | ||
Imposte dirette e indirette | ||
TECNICA BANCARIA | Liquidità bancaria e sua gestione | 20 |
PROGRAMMA COMMERCIALE DEL PUNTO VENDITA | Analisi delle opportunità offerte dal mercato | 40 |
Individuazione degli obiettivi | ||
Scelta delle strategie di assortimento vendita | ||
CONTROLLO DI GESTIONE | Rilevazione e analisi costi | 40 |
Budget | ||
Prezzi e margini | ||
AMMINISTRAZIONE | Adempimenti civilistici e fiscali | 56 |
La gestione economica e finanziaria | ||
Programmazione acquisti e gestione magazzino | ||
Gestione del personale |